TOP E FLOP SECONDA SETTIMANA DEL TOUR DE FRANCE:
๐ Top:
UAE Team Emirates – XRG: tre tappe su cinque a disposizione sono sinonimo di perfezione. Due per Pogacar e una per Wellens, che vince la sua prima tappa al Tour de France completando le vittorie nei grandi Giri. Sivakov e Adam Yates rendono meno del previsto, ma ci pensa Narváez a creare notevole selezione in salita. Non è il team perfetto, ma sicuramente ci arriva vicino, con Almeida probabilmente sarebbero stati la prima vera meraviglia degli Emirati Arabi Uniti. La parola meraviglia è da intendersi sia come bellezza sia come terrore: forse è meglio dire la meraviglia mostruosa. Sono più dominanti dell’Impero Romano, visto che al momento non hanno nemmeno guerre civili all’interno.
VOTO 10
Jonas Abrahamsen: si prende la gioia che vale tutta una carriera. Dopo tutte le difficoltà avute da giovane, si riprende alla grande: diventa il vichingo, il re Jonas, detto in questo caso Guglielmo, che conquista la Francia, ma questa volta più a sud del personaggio storico: il re Jonas dell’Occitania. Nella tappa di Tolosa non sbaglia alcunché, connubio di forza fisica e testa. Un insegnamento ai giovani: bisogna assecondare la propria natura, senza volerla forzatamente travolgere.
VOTO 9
Thymen Arensman: riscatta una spedizione del team Ineos molto al di sotto delle aspettative con una giornata da grandissimo. In fuga dal mattino, si invola da solo verso la vittoria più importante della sua carriera: vince il tappone pirenaico. Alza le mani al cielo in una giornata fosca, mesta, che forse meglio di ogni altra rappresenta il corridore olandese. Sicuramente brutto da vedere in bici, quasi malinconico, ma come ogni aspetto malinconico contiene in sé una luce che può risplendere anche nel cielo più plumbeo. Nelle giornate calde, con il sole che risplende chiarissimo, lui scompare, si scioglie; quando invece serve un piccolo raggio di sole per dare luce, è sempre presente.
VOTO 8.5
Florian Lipowitz: un biatleta sul podio del Tour de France sarebbe stato impensabile fino a pochi anni fa, ma ora è quasi realtà. Lipowitz passa dalla neve e dal ghiaccio al sole infernale dei Pirenei francesi, stupendo per costanza. È il primo tra gli umani e maglia bianca. Si porta a casa al momento tutto quello che era plausibile; ora deve solo completare l’opera. Come nel biathlon c’è sempre un ultimo poligono e un ultimo giro spesso fatale, a lui aspetta al varco un poligono e un circuito con le difficoltà di Oberhof. Lo supererà con le stesse abilità di Sven Fischer?
VOTO 8
Oscar Onley: è uno dei più giovani al via, classe 2002. Al momento è quinto, poco dietro Lipowitz. La sfida britannico contro germanico per la maglia bianca sarà sicuramente tra gli aspetti più interessanti della terza settimana. Intanto Onley è lì, pronto ad approfittare di una possibile crisi del proprio rivale. Lo scozzese sarà il falco pescatore che aspetta la preda per colpire al momento giusto?
VOTO 7.5
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๐ Rimandati:
Team Visma | Lease a Bike: se il team UAE è quasi perfetto, loro invece mostrano varie crepe, come se fossero un insieme di opere invecchiate da restaurare. Si piazzano, alcuni corridori mostrano anche grandissima condizione (vedasi Campenaerts), altri invece sembrano una copia sbiadita di ciò che erano – ad esempio Kuss. Il loro leader alterna buone giornate a tappe in cui va in crisi, forse anche di testa. Tuttavia, un giudizio migliore sicuramente si potrà trarre a fine Tour. Al momento si possono riassumere come una copia con alcuni difetti e invecchiata di un quadro di Rembrandt. Ma c’è ancora una settimana: da copia possono trasformarsi in vera immagine di ciò che sono. Intanto però, l’immagine migliore che descrive la loro corsa francese è la vittoria di Wellens con Campenaerts secondo.
VOTO 5
Biniam Girmay: se l’anno scorso era stato il dominatore per quanto riguarda i velocisti, al momento sembra veramente lontano da quello della scorsa edizione. Finisce qui dentro anche per la scorsa settimana, con la speranza che si possa riscattare e cambiare l’andazzo di questo Tour. Al momento è solo un più che discreto soldato per i propri colori; l’anno scorso, però, fu il vero e proprio generale, lesto e furbo più della volpe di Rüppell.
VOTO 5
Ben O’Connor: da uomo di classifica o da assoluto protagonista delle fughe diventa solo l’immagine di sé nelle fughe della seconda settimana. Dal corridore australiano ci si aspetta che sia il diavolo della Tasmania, mentre al momento è più associabile all’ornitorinco australiano. Non è tutto da gettare: la trasformazione completa non è ancora avvenuta. La metamorfosi è ancora possibile, magari in un dingo.
VOTO 5
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๐ Flop:
Groupama – FDJ: fra le squadre francesi è sicuramente quella che sta rendendo meno, tra aspettative alla partenza e risultati. Nessun piazzamento tra i primi cinque in questa settimana. Gregoire nella prima settimana porta a casa alcuni risultati, ma per il resto il team è abbastanza in difficoltà. Difficile vedere la luce in questo Tour, che probabilmente finirà a mani vuote, almeno in teoria. Poi anche da situazioni di stagnazione i francesi sono riusciti a riscattarsi, almeno per una giornata, quindi può succedere – anche se improbabile. Avranno il loro Sieyès che teorizzerà la via di uscita, o rimarranno bloccati in questa situazione?
VOTO 4.5
Remco Evenepoel: l’emblema dell’alternanza tra momenti yin e istanti yang, simbolo di quando la testa diventa più importante delle gambe. Fugge umanamente dalle difficoltà con il ritiro. Doti da campione alternate alla fragilità, sia fisica sia mentale. In un’unica frase: umano, troppo umano. Ma probabilmente è proprio questo che lo rende diverso da un campione quasi senza fragilità come Pogacar. Lascia la corsa solo con la vittoria classica a cronometro, la gioia prima dell’abisso. Una vittoria di Pirro, ma è sempre una vittoria.
VOTO 4
Marc Hirschi: la Svizzera di solito è neutrale, ma lui non è nemmeno neutrale: si può definire direttamente come assente. Nemmeno prende voce per dichiararsi neutrale, non si vede mai. Più che altro è un vero e proprio mistero: partecipa o no? Se fosse stato italiano, sicuramente sarebbe stato cercato da Chi l’ha visto? O sarebbe diventato famoso come Mark Caltagirone.
VOTO 4
Cristian Bortoli