๐Top:
Tadej Pogacar: al momento è il Leviatano della corsa francese, domina in maniera legittima e con il moderato uso della forza, tatticamente al momento perfetto, nessuna sbavatura, due tappe e un vantaggio di più di un minuto sul suo avversario più forte.
VOTO 10
Ben Healy: se qualcuno gli avesse chiesto a inizio Tour se avesse firmato per la maglia gialla e una vittoria di tappa al termine della prima settimana, avrebbe chiesto se stesse facendo un patto con il diavolo, da quanto sembrava folle come idea. Ma questo si realizza. Vince una tappa con una lunga fuga anche in solitaria e poi con un'altra fuga conquista una meritata maglia gialla. È il primo nato dal 2000 in poi a indossare la maglia gialla. Sembra un flusso di coscienza sui pedali, forse avrebbe detto ciò il suo connazionale Joyce, tanto brutto quanto bello, disordinato, ma proprio lì, nel non ordine, si trova qualcosa sempre di magico.
VOTO 10
Alpecin - Deceuninck: hanno sbancato al Tour de France nei primi due giorni tutto quello che era a disposizione: vittoria per Philipsen e Van der Poel. A seguito del ritiro di Philipsen, causato da sola sfortuna, cercano di movimentare anche la corsa con azioni tanto folli quanto spettacolari. Un loro connazionale secoli prima avrebbe decantato con un elogio la loro follia. Da segnalare anche la maglia gialla indossata per svariati giorni.
VOTO 9.5
Tim Merlier: quando arriva in volata è sempre perfetto. Istinto combinato all'esperienza fa del velocista belga una macchina da volata perfetta, con un rendimento forse superiore a un marchingegno che usa il carbone: o vince o non arriva nemmeno tra i dieci. Intanto però si porta a casa due tappe. Dovrebbe essere studiato da tutti i velocisti, è l'enciclopedia delle volate. Peccato che a volte si perda tra il vento e la sfortuna.
VOTO 8.5
Jonathan Milan: dopo anni, quasi quando la speranza stava finendo, un corridore italiano vince una tappa al Tour, la prima nel nuovo decennio. Il velocista friulano è ancora grezzo, una potenza dirompente ma ancora da gestire e da usare nel modo corretto. Siamo alle fasi embrionali, forse, del velocista più forte del decennio. Al momento il rendimento non porta sempre al massimo risultato, ma sicuramente è il più costante dei velocisti rimasti. Al momento associabile alle Prigioni di Michelangelo, opera incompiuta ma forse per questo considerata tra le più belle. Vediamo cosa sarà di Milan: il futuro è dalla sua. Intanto passerà il primo giorno di riposo in maglia verde. Il voto si abbassa anche per il nervosismo, vedasi la sclerata contro Girmay, nervoso comprensibile ma a volte, come in questo caso, forse da evitare.
VOTO 8
Rimandati:
Julian Alaphilippe: dopo un buonissimo Giro di Svizzera le aspettative erano alte. La sfortuna si mette un po’ di mezzo all’inizio del Tour de France. Per il resto poi è lui che è abbastanza opaco e poco trasparente. Sartre lo avrebbe definito bloccato dall’Io che opacizza la trans-lucidità della coscienza; in questo caso il campione che era forse opacizza le prestazioni attuali. Le aspettative sono forse troppo alte? Mancano ancora undici giorni per cambiare idea.
VOTO 5.5
Jonas Vingegaard: se Pogacar è il Leviatano, lui dovrebbe essere il Behemoth, il mostro degli abissi, ma al momento pecca di una cattiva giornata a cronometro, un solo giorno ma al momento è quello che fa la differenza dove perde più di un minuto da Pogacar. Per il resto è sempre sulle ruote del rivale. Rimandato al futuro, il Tour non è ancora finito, anche se il ritardo accumulato nella crono probabilmente è stato eccessivo per il suo talento.
VOTO 5.5
Lidl-Trek: se al Giro sono stati i padroni, qua al Tour si è vista molta confusione e disordine che ha portato a ottenere meno del previsto o almeno a commettere vari errori. Il treno per lo più non si è nemmeno visto. Una vittoria è stata portata a casa, ma finiscono qui anche per le prestazioni al momento di Skjelmose, lontano parente di quello che ci si poteva aspettare.
VOTO 5.5
๐Flop:
Carlos Rodriguez: era uno degli outsider, uno dei contendenti per la top 5, al momento mai nel vivo della corsa, sempre a rincorrere. Quasi 6 minuti di ritardo dalla maglia gialla e fuori dalla top 10. Al momento rincorre i ciclisti come Don Chisciotte combatteva i mulini a vento: lui corre dietro al vento contrario che lo spinge all'indietro.
VOTO 5
Movistar Team: dieci anni fa si giocavano il Tour de France e portavano due corridori sul podio. Ora possono sperare in una vittoria di tappa, se va bene. Le speranze di buona classifica con Mas sono già diventate vane. Devono soltanto sperare che tutto si possa combinare bene per una tappa. Se Carlos Rodriguez rincorre il vento, loro al momento si trovano sotto un tornado che ha devastato qualsiasi fondamenta e da cui si deve ricostruire tutto dal nulla. Sicuramente qualche talento c’è in rosa, vedasi il giovane Romeo.
VOTO 4.5
Red Bull - BORA - hansgrohe: uno dei colossi del ciclismo in grande difficoltà. Tanti corridori buoni quanto le idee confuse. Un team che è forse ben poco amalgamato, come una cittadina di origine medievale che cresce in maniera graduale e al bisogno, con strade strette e confuse. Forse è il momento di costruire una nuova città? Intanto, per guardare il lato positivo, hanno due corridori in classifica generale: Lipowitz e Roglic, rispettivamente ottavo e nono. E hanno ancora la possibilità di vincere in volata con Meeus, il quale al momento è stato sfortunato.
VOTO 4.5